Monday, December 26, 2011

Piet Hein & Steve Jobs. Ovvero dalle superellissi all'Ipad arrotondato.

\left|\frac{x}{a}\right|^n\! + \left|\frac{y}{b}\right|^n\! = 1


NEI GIORNI SCORSI HO fatto una scoperta che è stata per me strabiliante: c'è un legame fortissimo, quasi impensabile, tra l'iPad di Steve Jobs e uno dei più poliedrici personaggi del secolo: il partigiano, matematico, poeta danese Piet Hein.

Mi sembra di capire, navigando per la rete, che la connessione che a me è divenuta d'un colpo evidente, sia una solitaria illuminazione, al momento. Ve la regalo, per queste feste. 
DUNQUE ECCO I FATTICominciai a citare Piet Hein una quindicina di anni fa, dopo che in un bel libro di Paul Heyer, trovai una definizione di arte, appunto di Hein. Diceva : "Arte è risolvere problemi che non possono essere formulati fino a che non sono risolti". Ogni tanto voglio sapere di più di questo bellissimo personaggio e l'altro giorno navigando su Wikipedia trovai questa incredibile...se si mette a sistema..affermazione:


"Piet Hein studiò la superellisse, una curva 'intermedia' tra un rettangolo e un'ellisse (...) analizzata dal matematico francese Gabriel Lamé (1795 – 1870). In particolare, Piet Hein pensava che la superellisse con n=2.5 fosse quella più esteticamente gradevole da vedere, e cercò di promuoverne l'utilizzo in architettura e nel design (in particolare in quello di mobili)"
da Wikipedia

ORA VENIAMO ALL'ALTRO Aspetto della questione. Steve tra le sue molte paranoie creative aveva quella dei rettangoli  arrotondati. Noi tutti pensiamo sempre a rettangoli, ma lui era fissato per i rettangoli arrotondati. E li fece progettare a Bill Atkinson ed ad altri del team pirata Mac. Per cui si ebbero rettangoli arrotondati dappertutto. Il rettangolo arrotondato è il simbolo stesso dell'informatica! Infatti mentre un rettangolo "è", ed è facile calcolarne l'area, un rettangolo arrotondato è una ipotesi tra mille, evitiamo la parola alla moda parametrica, ma ci siamo capiti. Calcolarne l'area è difficilissimo a mano, per esempio, quanto facilissimo per un computer. La fissazione dei rettangoli arrotondati naturalmente trasmigra per Steve "Fuori dal computer " per farsi oggetto. E volià molti oggetti Apple con rettangoli arrotondati, Il più famoso oggi appunto l'Ipad.
ECCO DAL BEN NOTO libro su Steve Jobs di Walter Isaacson, il brano in questione: "Jobs era non meno ossessionato dall’aspetto delle cose che sarebbero apparse sullo schermo. Un giorno Bill Atkinson piombò alle Texaco Towers tutto eccitato. Aveva appena trovato un brillante algoritmo in grado di disegnare in fretta sullo schermo cerchi ed ellissi. La matematica per produrre cerchi di solito comportava il calcolo delle radici quadrate, che il microprocessore 68000 non era in grado di sostenere, ma Atkinson trovò una scappatoia basata sul fatto che la somma di una sequenza di numeri dispari produce una sequenza di quadrati esatti (per esempio 1 + 3 = 4, 1 + 3 + 5 = 9 ecc.). Hertzfeld ricorda che quando Bill fece la sua dimostrazione tutti ne furono impressionati tranne Jobs. «Be’, cerchi ed ellissi vanno bene, ma perché non provare a disegnare rettangoli con gli angoli arrotondati?» disse.«Credo non ne abbiamo bisogno» replicò Atkinson, spiegando che era un’impresa pressoché impossibile. «Volevo mantenere snelle le routine grafiche e limitarle alle figure essenziali che era davvero necessario produrre» ricorda.
«I rettangoli con gli angoli arrotondati sono dappertutto!» esclamò Jobs, scattando in piedi tutto infervorato. «Guarda questa stanza!» Indicò la lavagna bianca, la scrivania e altri oggetti che erano rettangolari con angoli arrotondati. «E guarda fuori: ce ne sono ancora di più, praticamente ovunque si butti l’occhio.» Se lo tirò dietro in una passeggiata, durante la quale indicò i finestrini delle auto, i cartelloni pubblicitari e i segnali stradali. «Nel giro di tre isolati, trovammo diciassette esempi» dice Jobs. «Li indicai ovunque li vedessi, finché si convinse del tutto.»
«Quando alla fine arrivò a un cartello di divieto di parcheggio, dissi: “Va bene, hai ragione, rinuncio. Dobbiamo avere tra le figure fondamentali anche un rettangolo con gli angoli arrotondati”.» Come ricorda Hertzfeld, «il pomeriggio successivo Bill tornò alle Texaco Towers con un gran sorriso sulla faccia. Nella sua dimostrazione, adesso, i rettangoli con begli angoli arrotondati erano disegnati a incredibile velocità». Le finestre e i box di dialogo del Lisa e del Mac, e di quasi tutti i computer successivi, finirono per avere gli angoli arrotondati. "


DA QUESTO BRANO NON si evince alcun rapporto diretto tra Hein che studiò la famiglia di SuperEllissi e i rettangoli arrotondati di Jobs. Quindi potrebbe essere solo una concidenza di eletti spiriti, e noi l'abbiamo appunto scoperta. Oppure Jobs, magari nei suoi anni al Reed college era venuto a conoscenza anche di questa strana teoria. Comunque, per me è assolutamente incredibile l'esistenza di qusto legame cosiì vero e concreto tra due individui di cui ho grande stima.

HO MESSO TUTTO SU questo Blog dopo che della questione ho investito i miei "amici" di Facebook. Un circolo parecchio élitario che a volte mi segue in dei miei  bizzari indovinelli. Quello in questione per esempio è stato pubblicato il 21 dicembre, e l'architetto Massimo Curatella ha capito per primo dove volevo arrivare e ha anche fornito un link per approfondire. Vi aggiungo  l'equazione, che ho ricavata in Grapher con la consulenza di Raffaele, mettendo dei parametri plausibili per creare, circa, la forma esterna a rettangolo arrotondato di un iPad







NATURALMENTE CERCANDO SU WIKIPEDIA, una volta avuta la chiave Piet Hein, siete "dentro" questo discorso e potrete "usarlo" quanto vi interessa. Buone Feste, allora


Monday, December 19, 2011

Delle categorie e dell'oggetto

Oggi a Vallle Giulia, lezione di Sandro Anselmi Sui rapporti tra Architettura e arte: tre categorie proposte ai giovani studenti: la materia, colore se vuoi, il disegno e cioè lo spazio, e ... la narrazione. Le categorie funzionano abbastanza bene. Esempio: il filone metafisico...tutto narrazione, il filone cubista... tutto disegno, il filone astratto a cominciare da Kandisky tutto materia... A parte questo, il tutto si riesce a trasporre bene in architettura.
La base, implicita in questo contesto, è che l'architettura è per Anselmi creazione dello spazio...e quindi, di fatto ed essendo visiva, ha al centro sempre e per forza, il disegno. Naturalmente si può aprire un discorso grosso. A me qui ora mi interessa appuntarne un altro.

La cosa importante non è l'oggetto di ispirazione ...vuoi arte..vuoi scultura o altro ...ciò che è decisivo è invece la pregnanza delle categorie di lettura o di analisi. Se sono forti e pregnanti allora hanno la forza di trasmigrare e determinare una struttura del farsi, in questo caso un progetto. Importanti sono le categorie non gli oggetti! Tanto è vero che non è un quadro di Mondrian in s'è che può determinare un pensiero creativo...ma il modo di capirlo e guardarlo ..la categoria. Un pensiero neo plastico potrebbe essere suggerito dal vestito di arlecchino oppure da una coperta a patch.

Thursday, December 15, 2011

Listen the Pisa lecture on Information Technology & Architetcture

in Italian 2hrs
Images

Saturday, December 10, 2011

Un paesaggio alpino che si fa spazio

Chissa se a Cezanne, tanto ossessionato dalla Logica degli Oggetti, logica analitica, logica plastica e logica espressivamente frammentaria  ad un tempo, chissà se a Cezanne che ha dipinto per innumerevoli volte la Sua Montagna, chissà se a Cezanne sarebbe piaciuta questa nuova idee di Giovanni Bartolozzi. Una montagna che entra dentro casa, che si fa oggetto e rimane montagna. Naturalmente serve, vivaddio, perchè nel dedalo del progettare la chiave direbbe Argan è la "coerenza" di tutte le scelte, io aggiungerei la magica coerenza..in cui tutto si tiene insieme.







Monografia
Designer: Giovanni Bartolozzi
Dimensioni: 65x22x130 cm
materiali: legno
Monografia 
Un tavolino da sofà ideato per accogliere e rendere presenti i propri libri, attraverso due cavità inclinate che li contengono e sollevano il tavolo da terra. Una sorta di libreria orizzontale che trattiene il libro in posizione inclinata e ne rende ben visibile la costola, come nelle tradizionali librerie a parete. 
Esso è capiente e rigido, utilizzabile anche come porta oggetti, riviste, cuscini e accessori vari. Leggero e facile da trasportare, è realizzato in legno e disponibile in diversi colori.
Un tavolo da lettura personalizzabile che fa del libro un elemento strutturale e invita alla lettura. 
Monograph 
A sofa table designed to accommodate your books and make them present through two inclined cavity, containing them and raising the table from the ground. It’s a kind of horizontal library that holds the book in an inclined position and makes visible its spine as in traditional wall library. It is spacious and rigid, and it can also be used as a storage for objects, magazines, pillows and accessories. Lightweight and easy to carry, it is made of wood and available in different colors. A customizable reading table that makes the book a structural element and invites you to read.

Giovanni Bartolozzi