Saturday, July 05, 2008

Prima del big bang, cosa c'era?


A breve commeti e citazioni sul tema
Il disegno, particolarmente adatto al tema che tratteremo. si intitola "Prima dell'architettura". Chi è l'autore? Inserisci nel blog commenti, la tua ipotesi

http://motobrowniano.wordpress.com/2008/02/17/il-misterioso-big-bang-dei-fratelli-bogdanov/

Igor Bogdanov e Gricha Bogdanov Prima del Big Bang L’origine dell’universo Longanesi, Milano 2004 

il mondo non è stato creato nel tempo ma col tempo Sant’Agostino, La città di Dio, Xi, 6 
E’ il punto zero dell’universo. senza dimensioni, al di fuori del tempo, informazione pura.p. 19 
...la stessa struttura dello spazio era sprofondata in un cono gravitazionale talmente intenso che il tempo ricadeva dall’avvenire verso il passato per poi scoppiare, in fondo al cono, in una miriade di istanti uguali all’eternità p. 30-31 

Insomma tutto basa su un ragionamento di tipo matematico... : “un semplice punto non è in alcun modo qualcosa di fiisico.... ma solo dal punto di vista matematico” p. 32 ecco che da questo punto di vista ci si avvicina subito all’astrazione...cioè ovviamente a Dio John Wheeler affermava già nel 1998: “Oggi ho adottato una nuova visione del mondo, secondo la quale tutto è informazione” p. 33 

Tre livelli di rimandi di esemplificazione !

Esempio del dvd
Tenendo in mano un dvd “si tiene nelle proprie mani ‘tutta la storia’ del film, senza distinzione fra passato e futuro. La trama si risolve in un’informazione in cui il tempo non esiste più in forma reale, ma solo immaginaria” p. 37 

Esempio clessidra 
La sabbia cala segnando il tempo. Ma se la clessidra si ferma e si mette in posizione orizzontale? Diventa tempo potenziale 

Ma Il punto esiste?
 “Questo singolo punto, che segna il limite originale di tutto ciò che esiste, deve essere necessariamente concepito come un oggetto senza dimensioni, un vero e proprio punto” p. 32 e per capire che questa idea della singolarità inziale, è proprio cosi, che esiste veramente, basta fare un cono. Non parte forse proprio da un punto, non si espande forse all’infinito? 
“Con questo intendiamo dire che sottesa alla realtà fisica (quella che percepiamo con i sensi) c’è un’altra realtà: un’essenza algebrica che consta, in fine, di informazione. Un’informazione contenuta - codificata - nello zero iniziale” p. 32 

Quindi direi che lo zero iniziale è spazio immaginario è tempo immaginario o meglio potenziale “un buon modo per immaginarsi questa Singolarità Iniziale è quindi, molto semplicemente, quello di tracciare un punto su un foglio di carta.” p.165 “John Wheeler affermava già nel 1998: ‘Oggi ho adottato una nuova visione del mondo, secondo la quale tutto è informazione’ ” p. 33 Tre livelli di rimandi di citazione! 
Questo è il punto chiave che lega il mio ragionamento sull’informazione come materia prima a questo discorso. 

4 forze dell’universo 81-84 le forze sono in prima istanza coesive, solo dopo diventano distruttive gravità (gli oggetti non galleggiano). elettromagnetismo (attira), interazione nucleare (gli atomi stanno attaccati) interazione nucleare debole naturalmente lo spazio non è infinito p. 85 

Sullo spazio tempo “Paul Ehrenfest sostiene che la realtà fisica può esistere a grande e piccola scala solo nel caso di tre dimensioni spaziali e un’unica direzione temporale” p. 88 Se si aumenta o diminuisce le dimensioni rende “assolutamente impossibile per ‘la materia’ organizzarsi” Lichnerowicz “
Nel 1993 era considerato da oltre mezzo secolo, uno dei migliori specialisti al mondo di questa forza così strana. Proprio come curva lo spazio, la gravità curva anche il tempo! E alla scala di Planck, la sua azione è talmente forte da contrarre il tempo reale su un punto, fino a farlo diventare, alla scala zero, immaginario puro” p.105


Esempio del DVD e per la sua natura dell’informazione “l’informazione in quanto tale, non dipende né dal tempo, né dallo spazio” entropia misura il grado di ordine di un sistema o forse meglio di incertezza “più l’entropia è bassa ((cioè poco disordine))) più l’informazione contenuta nel sistema è alta” p. 173 l’informazione esiste solo in un tempo immaginario (???) p.174 questione veramente bizzarra. 

Gli autori  sostengono che i numeri scorrono infinito su una tabella, solo se si fermano, possiamo leggerli e diventare informazione! Quindi non si muove nel temopo nreale quello dei numeri che scorrono, ma in un tempo immaginario (diciamo fermo, diciamo potenziale...come la clessidra in orizzontale!) ora tutto questo ragionamento smentisce l’esempio precedentemente fatto del dvd.!!! vedere il dvd ..cioè accedere all’informazione... vuol dire sequenzialmente nel tempo! fermarlo. 

La mia sensazione è che giochino tra la parola informazione (che presuppone un linguaggio! come ho spiegato) e il dato. 

Lo stesso dvd in mano ad un aborigeno è uno specchietto per il sole, per un piccione un pericolo, per un uomo che accede a tre livelli di decodifica successiva un tesoro di informazioni. L’oggetto è analogo sono i livelli di decodifica informativa tecnologica e convenzionale che la attivizzano la fanno muovere nella realtà nel tempo reale. Per loro all’istante zero l’entropia (cioè il disordine è zero) quindi ovvimanete l’informazione è massima infintia. Naturalmente tutto questo in un tempo immaginario non esistente “Che conclusioni possiamo trarre da tutto questo? semplicemente, che all’istante Zero lo spazio-tempo nascente, in uno stato di ordine ideale, non era altro che informazione pura, immersa nel tempo immaginario,” p. 179 

“nella sua stessa evoluzione, l’universo intero sia un immenso sitema che trasfomra energia in informazione.” p.182







Friday, July 04, 2008

L'Eur visto dalla fondazione Zevi

E' uscito nei tipi della fondazione Zevi di Roma "Una guida all'architettura moderna Eur". Il volumetto è molto ben fatto e curato nei dettagli e negli scritti (Adachiara Zevi, Alessandra Muntoni, Alessandra Capanna) ma soprattutto non è affatto una guida, ma un testo critico e un atto di azione culturale.
Azione culturale che come tutte può, anzi deve dividere.
In sintesi il libro comincia riprendendo uno scritto indimenticato di Pagano "Occasioni perdute". Pagano era già al fronte quando venne pubblicato e il numero di "Casabella" che lo conteneva oscurato. Rileggerlo dà il senso della sconfitta di Pagano stesso e del fronte dei razionalisti più puri. Una sconfitta bruciante che da Pagano (che ho studiato per dieci anni arrivando esausto a pubblicare un libro nel 1984) io ho vissuto anche con e attraverso Zevi. Per Zevi l'Eur era il simbolo di tutto il male perché raffigurava in architettura Hitler, la guerra, l'olocausto. Io scrivevo e ancora ritengo che per capire Roma bisogna odiare l'Eur. Cioè capire che la storia di Roma, l'essenza della nostra città, è antiromana e antimonumentale e si fonda sull'imprinting organico etrusco e sulle stratificazioni piranesiane, non certo nelle parate piacentiniane.
Detto questo io sono visceralmente contro l'Eur.
Eppure, come dire, la storia urbana amalgama, riavviluppa, ricombina immagini. Fa storia urbana mettendo insieme eterogeneità ed opposti. Anzi in quelle tensioni ci sono forse le cose più vive. Tornare a piallare le idee è pericolosissimo, da qualunque parte venga.
Questo libro invita a riflettere su queste questioni e a farsene un proprio giudizio. Siamo contenti che esista perché è sicuramente un contributo vivo al dibattito sull'architettura. E inondati da pubblicazioni belline, e inutili, lo accogliamo come un pezzo vivo di pensiero.